
20 Aprile 2010
|Disegnare per me significa aver trovato il modo di dare un seguito piacevole ai giochi dell’infanzia.
Anche quelli erano piacevoli, ma nel seguito c’è un grado di consapevolezza che rende il piacere più grande, ma anche la sofferenza più vera. Se i giochi dell’infanzia servono per conoscere il mondo, proseguirli ‘da grandi’ significa conoscere la libertà di inventarne altre versioni.
Un artista mi ha detto che, se non continuasse la propria ricerca, forse andrebbe in analisi; in effetti avere la possibilità di esprimersi con un linguaggio significa porsi continuamente delle domande e darsi delle risposte, e le tavole diventano dei veri e propri ‘contenitori’ della nostra storia.
Io disegno per raccontare con i segni, i simboli e le metafore, e li utilizzo come se fossero parole.